Il 26 ottobre del 2008 moriva a Castano Primo, presso l’Istituto per anziani “Don Guanella”,
Delfino Borroni, ultimo combattente italiano della Grande Guerra. Era un bersagliere ed era nato a Turago Bordone (PV) il 23 agosto 1898.
Alla sua morte qualcuno disse che l’Associazione dei Cavalieri di Vittorio Veneto si era, di fatto,
anemizzata, per la sopravvenuta morte dell’ultimo combattente di quel conflitto.
Teoricamente, ma solo teoricamente, le cose dovevano andare così perché non esistevano più ex combattenti e dunque l’Associazione non aveva più motivo di esistere.
Di fatto nessuno ha mai ufficialmente sciolto il sodalizio anzi, mentre i componenti del Consiglio Nazionale andavano, pian piano, a raggiungere il buon Delfino Borroni, il Comune di Vittorio Veneto rimaneva l’unico componente del Consiglio Nazionale.
Intanto, da le più diverse parti d’Italia giungevano al Sindaco di Vittorio Veneto, dottor Antonio
Miatto, inviti a non lasciar morire l’Associazione perché altrimenti nessuno avrebbe più ricordato i Caduti e i combattenti della Grande Guerra.
Grazie all’attività di studio e consulenza di giureconsulti è stata individuata la procedura per
mantenere attivo il sodalizio. Non saranno più gli ex combattenti gli iscritti ma i loro figli e nipoti e quanti sono sensibili al culto della Grande Guerra.
Sabato 19 marzo al Museo della battaglia di Vittorio Veneto ha avuto luogo la conferenza stampa di presentazione del nuovo sodalizio. Era presente il Sindaco di Vittorio e il nuovo presidente dell’Associazione Mario Collet, fante in congedo e sindaco del Comune di Follina.
Accorate le sue parole cui sono seguite quelle della Vice Presidente, dottoressa Antonella Uliana che ricorda quel 1968 quando, lei bambina, il Presidente della Repubblica, Saragat, distribuì le croci agli ex combattenti della 1 a Grande Guerra. “Non dimentico gli occhi lucidi di mio nonno” ha detto l’assessore Uliana, a chi si complimentava con lui per aver combattuto quella grande guerra rispondeva che aveva fatto solo il suo dovere e si commuoveva sino alle lacrime quando sentiva la “Canzone del Piave” o ricordava i suoi compagni che non erano più tornati. Tra i soci onorari del rinato sodalizio la signora Lidia Talin, figlia del primo presidente nazionale dell’Associazione dei Cavalieri di Vittorio Veneto e madrina della locale sezione dell’Associazione del Fante perché suo papà era un fante.
Siamo certi che il rinato sodalizio tornerà a pieno titolo ad essere punto focale per tutte le
Associazioni combattentistiche e d’Arma perché di questa Associazione i nostri nonni erano
orgogliosi: era la prima volta, infatti, che nei 161 anni dell’Italia quale Stato unitario che gli ex
combattenti ricevevano, da parte dello Stato, un riconoscimento ufficiale per il dovere compiuto.
Lorenzo Cadeddu
Presidente Sezione Fanti di Vittorio Veneto