Quando la Storia la vogliono scrivere i politici. Mi rivolgo al deputato Guglielmo Golinelli, primo
firmatario della appena istituita “Giornata del sacrificio alpino”. Il suddetto parlamentare
evidentemente non conosce la storia della campagna di Russia e ritiene, sbagliando, che quella
campagna militare si identifichi con gli alpini. Non sa, per esempio, che le divisioni di fanteria erano in Russia già dal 1941 mente gli alpini sono arrivati nell’agosto del 1942. Non sa, per esempio, che la divisione di fanteria Vicenza (che faceva parte del Corpo d’Armata Alpino) tallonava la divisione Tridentina subendone le medesime (dis)avventure. Anzi, leggo nella pubblicazione “Le operazioni delle Unità italiane al fronte russo (1941-1943)” edito dall’Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell’Esercito (pag. 443) “La divisione Vicenza si rimetteva in marcia […] Un primo attacco mosso dai resti del II/277° (unità di fanteria NdA) veniva respinto e doveva essere ripreso dall’intera colonna, con l’appoggio di semoventi tedeschi. La colonna italiana penetrava nell’abitato, immobilizzava i carri armati sovietici, sconvolgeva gli apprestamenti difensivi, ma nuove forze russe attaccavano la coda della colonna distruggendo il Quartier Generale della divisione ed un’aliquota del CLVI battaglione divisionale. L’azione della Vicenza era servita a svincolare reparti della Tridentina e tedeschi…”. Dunque, l’azione di una “modesta” divisione di fanteria peraltro priva del reggimento d’artiglieria, con il solo armamento individuale e di reparto consentiva agli alpini della Tridentina di riprendere la marcia. Non crede onorevole che morire in guerra in ogni latitudine abbia uno stesso valore umano oltrechè simbolico? Crede che chi è caduto sulle sabbie infuocate di Alamein abbia sofferto meno di chi è caduto a Nicolajevka? Davvero crede questo? E crede anche che i 60 mila alpini caduti in Russia valgono più dei 359 mila fanti caduti sul Carso nella 1^ G.M.?
Questo accade quando la politica vuole scrivere la Storia per via legislativa. Onorevole, non avrà certamente il mio voto e credo saranno in molti a seguire le mie orme, anche alpini che hanno trovato questo provvedimento volto solo a distruggere la memoria dei Caduti in guerra. Non c’era bisogno di questo provvedimento divisivo perchè il sacrificio di coloro che sono morti in guerra era ed è ben rappresentato dalla figura del Milite Ignoto di cui da poco abbiamo celebrato il centenario.
Auspico solo che il Presidente della Repubblica che tra i suoi doveri ha quello di garantire l’unità degli italiani non ratifichi il provvedimento.
Con infinita disistima
Col. c.a. Lorenzo Cadeddu