“Era la nostra protettrice di quella guerra dura”

“Era la nostra protettrice di quella guerra dura”

Quella che vi stiamo per raccontare è una storia lunga più di un secolo. Il protagonista è Ernesto Maso, detto Domenico, papà dei nostri tre soci Rosanno, Ottorino e Virginio.

Era “una buia e tremenda notte oscura” del 1917. La seconda lunga notte di trincea per il Bersagliere Domenico Maso, ragazzo del ‘99. La pioggia scrosciante, il freddo e la paura. Il tuono delle granate.

Quella notte Domenico  e un compagno uscirono alla ricerca di  materiale utile per ricoprire la trincea e potersi riparare, almeno, dalla pioggia.

Nel buio della notte intravidero una costruzione, si accorsero che era una canonica, devastata dalle bombe e dai militari.

“Verso l’albeggio di prima mattina in un angolo di solaio vidi una madonnina […] verso mezzogiorno decidemmo che con la madonna in trincea di far ritorno. La portammo alta in spalla da baldi bersaglieri. Con il cuore che forte ci batteva per due paure i nemici e i superiori”.

In trincea scavarono una nicchia, vi deposero la statua  e “ben presto questo piccolo posto venne la meta di tutto il reggimento”.

La tennero in trincea per più di due mesi, finchè un reggimento di fanteria venne a dar loro il cambio.

Domenico e i suoi compagni furono trasferiti a Maser ma dopo pochi giorni tornarono a Covolo per riprendere la loro madonnina. “Era la nostra protettrice di quella guerra dura senza la madonnina tutti noi avevam paura”.

La portarono a Maser in spalle e lì la tennero per molti mesi, affinchè ricevettero l’ordine di “partire per un altro posto”.

“Allora la lasciai in custodia a una casa privata che il nome non ho mai saputo però mi sono fatto promettere che a guerra finita fosse restituita alla propria parrocchia.  Fu così che con molta gioia domenica 10 maggio 1970 a distanza di tutti questi anni mi recai per la prima volta a Covolo, mi informai di questo avvenimento e vidi con piacere che anche quella madonna è tornata alla sua chiesa. Come io felice tanti anni fa sono tornato alla mia casa che devotamente credo con l’aiuto di questa madonna”. 

La stessa madonnina che, a distanza di oltre cento anni da quella “buia e tremenda notte oscura”, nella ricorrenza della Festa dell’Assunta il 15 agosto 2022, ha riempito di gioia gli occhi e i cuori  dei cinque figli di Domenico: Aurelia, Giuseppe, Rosanno, Ottorino e Virginio, quando, in memoria degli altri cinque fratelli scomparsi e in ricordo del padre Domenico, sono andati in pellegrinaggio nella chiesa di Covolo per poter alzare con le loro mani quella stessa statua che per lunghi mesi aveva protetto tanti soldati dalle terribili insidie della guerra.